Diciottesima Edizione

 

30 NOVEMBRE 2025 - ore 11:00

VILLA CAMPOLIETO - ERCOLANO (NA)

 

Il premio “La Ginestra” 2025

è stato assegnato a:

FRANCESCO PAOLO BOTTI

 

   

Francesco Paolo Botti ha studiato a Napoli sotto la guida di Giancarlo Mazzacurati.

Ha dedicato molta parte della sua attività alla riflessione intorno agli aspetti più complessi dell’opera di Giacomo Leopardi, che dagli anni Settanta a oggi ha esplorato con rigore critico, con acutezza di analisi e con raffinatissimo sguardo teorico.

Leopardi, già nel 1979, è il tema di una monografia che ha per titolo La nobiltà del poeta. L’autore è studiato attraverso le fasi del suo pensiero, che mostrano un’ostinata opposizione alle idee contemporanee.

Gli anni giovanili e lo sfondo cattolico cedono il posto a un pensiero antagonista, che, attraverso i colpi “di un’irriverente e orgogliosa ironia”, abbatte le credenze fiorite nella mente dei popoli antichi e ancora resistenti nell’immaginario dei tempi nuovi. 

La dissacrazione più radicale di ogni superbia ideologica trova il compimento nella costruzione poderosa delle Operette morali, che rivendicano – scrive Botti – “l’inflessibilità del conoscere, ‘l’intolleranza di ogni simulazione e dissimulazione’ (come Leopardi osserva nel Dialogo di Timandro e Oleandro); impugnano la colossale commedia della società, con i soggetti ingrigiti di declamatorio ottimismo”.

Con l’eleganza strepitosa della sua prosa Botti racconta il percorso di Leopardi fino all’esito della Ginestra, che gli appare con il segno una drammatica, irrisolvibile ambiguità: “la natura tiranna diventa per il poeta l’insostituibile principio che al di sopra della vanità della vita e della storia dia un senso all’individuo e ne autentichi la sorte”.



Il ruolo e la trasformazione di un genere come la lirica sono al centro di un altro volume: Leopardi e il destino della poesia, pubblicato nel 2002.  

Botti spinge l’analisi fino al punto in cui la lirica perde i caratteri della propria antica grandezza e si volge verso forme più impure, segnate da una dialogicità che assume quasi una funzione romanzesca.

Analoghi temi ritornano nel terzo volume dal titolo riassuntivo di Scritti su Leopardi, pubblicato nel 2021. I saggi qui contenuti mostrano in vario modo la potenza rivoluzionaria che i testi leopardiani sprigionano. Essi tracciano una cesura incolmabile con la tradizione letteraria passata. Scavano dentro le loro idee costitutive (la felicità, per esempio) o incidono sulle architetture di figure retoriche classiche come l’ossimoro. Utilizzano la scrittura frammentaria dello Zibaldone per dare luce alle idee o rovesciano la concezione stessa della lirica come canto solenne e collettivo. Sono i modi intellettuali ed estetici grazie ai quali Leopardi appare come il primo grande esponente della cultura moderna.

Un maestro delle interpretazioni leopardiane come Luigi Blasucci disse una volta che Francesco Paolo Botti è un “critico epocale", perché sa trarre l’importanza di grandi questioni anche da un piccolo frammento.

 

Il premio “La Ginestra” assegnato a Francesco Paolo Botti intende testimoniare la ricchezza delle sue ricerche e la fecondità delle prospettive adottate nel suo lavoro.

 

 


Conduce
Donatella Trotta

Letture di
Massimiliano Foà


Al pianoforte
Lidia de Migno
Concerto breve con musiche di Chopin, Schubert.

 

     
     

     
   
     

 

   



 


 

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